Descrizione
Questa seconda fatica di Renato Sonego potrebbe essere definita genericamente come un’ironica e divertente autobiografia, che descrive, con gli occhi sorridenti di un bambino/adolescente, il periodo degli anni Trenta e Quaranta del Millenovecento.
In realtà, dietro un calibrato stile ruspante ed anti-retorico, quest’opera realizza una straordinaria magia: riesce a far emergere, come nell’appassionato restauro di un affresco, un autentico microcosmo artigiano-contadino della Sinistra Piave, per offrirlo al lettore in modo ammiccante e simpatico, come immaginario collettivo e forse anche come coscienza latente di un popolo.
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