Descrizione
Il viale della Vittoria annegato nella nebbia. Le forme irrigidite degli ippocastani ridotte a un riassunto, a ombre sfumate.
La prospettiva dei lampioni sempre più lontani e confusi. Ero pieno di tutte quelle idee, a un’intensità estrema, febbrile, quella di una grande scoperta nel momento in cui viene fatta. E accanto a me avevo lui, Maurizio, e tutta la sua luce. Avrei voluto che quella notte non finisse mai.
Era la scoperta del mondo, era una gioia mai provata prima, intensa fino a dolere.
I suoi passi che risuonavano accanto ai miei, le ombre di Serravalle, il rimbombo dei portici bui. Lo amavo come mai in precedenza.
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