Descrizione
Le lettere che Ido Da Ros ha raccolto in questo libro apparvero nel “Gazzettino” tra la fine di novembre del 1911 (due mesi dopo l’inizio delle operazioni) e l’ottobre del 1912, quando la guerra era divenuta uno stillicidio di attentati, razzie e rastrellamenti. Furono scritte alle famiglie e agli amici da soldati, marinai e sottufficiali di una regione che era diventata italiana dopo il 1866. I loro nonni avevano indossato la giacca bianca dei reggimenti austriaci e i loro bisnonni o trisavoli avevano combattuto in Russia nelle file della Grande Armée. Ora vestivano uniformi italiane e andavano all’attacco nel nome di una monarchia che aveva unificato in poco più di vent’anni l’intera penisola. Le lettere nella maggior parte dei casi, a mano a mano che la guerra si fa sempre più sanguinosa e difficile, esprimono coraggio, una certa giovanile spavalderia e un crescente sentimento nazionale. I loro autori non sono soldati di mestiere e hanno una gran voglia di ritornare alle loro vecchie consuetudini familiari. Ma possiedono alcune fondamentali virtù militari: sono pazienti, disciplinati, fieri del loro reggimento e hanno un forte spirito di corpo.
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