Descrizione
Il Diario di Bianca Brustolon ha una sua specificità: esso infatti narra l’invasione come sentita e vista all’interno e dall’interno di una casa. Bianca normalmente non esce se non per andare a Messa: le poche eccezioni narrate nel Diario contengono sempre elementi di sorpresa e reazioni di stupore, come davanti ad un mondo che cambia. Dalla casa Bianca osserva quel che avviene intorno: i soldati che occupano le case, i “borghesi” concittadini che, ahimè, rubacchiano qua e là dagli appartamenti abbandonati dai profughi, l’andirivieni della truppa, dei carriaggi, delle salmerie sulla strada ridotta afosso melmoso, gli aerei impegnati in duelli (e la sincera trepidazione per la sorte dei “nostri” si alterna all’incredula amarezza nello scoprire che le bombe, anche se dei “nostri”, non potevano essere “buone”e seminavano morte e terrore anche tra i fratelli italiani), i lampi notturni dei bombardamenti sul fronte del Piave, con la terribile colonna sonora del rombo dei cannoni…
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