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Dalla DC del dopo Moro al PPI di Martinazzoli

1979-1994

15,00

A 25 anni dall’abbandono del logo dello scudocrociato, ancora oggi è modesto il riscontro sulla fine della DC nella pubblicistica nazionale.
L’ultima pubblicazione ufficiale risale alla “incompiuta” Storia della DC, edita da Piazza del Gesù, che si ferma al VI volume, con le vicende dell’ultimo congresso DC del 1989.
Dallo scarno elenco emergono solo pochi titoli recenti.
Il saggio inizia con il dopo Moro, una fase oscura, le cui dinamiche sono state esaminate nella Relazione finale della Commissione Moro 2, approvata dalla Camera dei Deputati il 13 dicembre 2017, approfondisce le vicende democristiane fino alla conclusione della cosiddetta prima Repubblica, entrando nel vivo del biennio rivoluzionario 1992-94, parzialmente incruento.
La presentazione è firmata dall’on. le Flavia Nardelli Piccoli, Presidente della Commissione Cultura della Camera.
Il lavoro è arricchito dalle interviste con l’on. le Vincenzo Scotti, vice-segretario della DC, Ministro degli Interni e degli Esteri, e con il senatore Gennaro Acquaviva, braccio destro di Bettino Craxi.

ISBN: 978-88-8466-580-5 Categoria:
Editore: Dario De Bastiani Editore
Cod: 3271

Descrizione

Dalla presentazione di Flavia Piccoli Nardelli:
«Ha fatto il suo tempo»: nel linguaggio comune questa sentenza esprime fondamentalmente un giudizio negativo, ad indicare che la persona o l’istituzione hanno svolto definitivamente la loro funzione storica e oramai non servono più.
Per il vero, il giudizio non è esclusivo di per sé, di un implicito o esplicito apprezzamento per quello che la persona o l’istituzione hanno rappresentato, prima di essere superati, quando addirittura – ma è il significato più raro – non si voglia intendere che hanno espresso lo “spirito del tempo” e in qualche modo lo hanno determinato.
Scorrendo le pagine scritte da Pietro Panzarino incentrate sull’ultima fase – e dunque la meno felice – della D.C., entrambi i significati paiono plausibili ad una lettura non pregiudiziale.

Dall’ intervista a Gennaro Acquaviva:
Craxi dall’altare alla polvere, il giudizio suo e secondo la riflessione della Fondazione Socialismo…
Rimane infine il quesito sul dilemma, che fu proprio della personalità di Craxi, circa i tempi prescelti dal leader dei socialisti per giocare la sua personale partita finale con il potere, almeno quello allora visibile, stabilito ed insediato.
Le date canoniche sono quelle del 1987, di cui abbiamo già parlato, allorché Craxi consentì alla DC di finire la Legislatura segnata dalla sua presidenza con un governo democristiano, presieduto da Fanfani e che indubbiamente lo penalizzò elettoralmente.
L’altra è quella del 1991, quando la quasi inevitabile convocazione dei comizi elettorali avrebbe aggravato la crisi comunista, ma anche probabilmente preso in contropiede la slavina, che già si stava approntando, e forse riuscendo anche a governarla rispetto alla stessa crisi finale del 1992.

Dall’intervista a Vincenzo Scotti:
La fine della DC…
Il declino della prima repubblica ha le sue radici proprio nei vuoti politici di quegli anni, con la necessità che la deriva populista avrebbe avuto di dover “ridicolizzare” le inefficienze, i riti e le corruzioni della politica, trasformando le colpe delle persone in colpe strutturali delle istituzioni Parlamentari, di Governo e, soprattutto partitiche.
Non solo i nuovi movimenti che cominciarono a farsi strada, ma gli stessi partiti storici iniziarono una rincorsa verso la critica corrosiva alle istituzioni, con la demagogia delle magie e delle promesse…

Informazioni aggiuntive

Dimensioni 14 x 22.5 cm
Anno di pubblicazione

2018

Pagine

352

Rilegatura

brossura

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