Descrizione
Ci si è avvalsi delle numerose pubblicazioni, in particolare delle opere di Manlio Cortelazzo, di Wilhelm Meyer-Lübke, di Gian Battista Pellegrini e di Angelico Prati, nonché dell’Archivio Glottologico Italiano. Da questo ‘reliquiario glottologico’ emergono radici di una profondità e varietà sorprendenti, a testimoniare di un idioma, per quanto ispido e irsuto, in cui si sono depositate e intrecciate intere epoche storiche e uno sforzo continuo di dare significazione alle relazioni sociali e agli eventi naturali. Se poi confrontiamo questo lessico, così essenziale e concreto, con quello della lingua italiana, si possono scoprire sorprendenti tratti di autonomia e originalità, ma anche la comune radice latina.
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