Descrizione

NON E’ LA SOLITA STORIA
Qui si può leggere ambiente, preistoria, storia, arte, letteratura, vicende della diocesi, ma anche cinema e teatro, musica, sanità, scuole e sport di quella Città che oggi è Vittorio Veneto; un filo conduttore che ci accompagna sino ai giorni nostri.
In questo lungo racconto spiccano interventi che portano “aria nuova”, così si esplicitano con elementi probanti quello che fu l’insediamento cenedese ai tempi di Roma, la situazione politica e sociale dei secoli XII-XIII, importanti ma sempre poco studiati, e la saga dei “da Formeniga”, una famiglia al tempo fra le più rilevanti del Cenedese.
Viene svelata l’identità di Tiziano da Ceneda, il più considerevole personaggio dell’anabattismo cinquecentesco in Italia. Si dà conto di due eccellenze, campane e spade, che resero l’attuale Città famosa non solo in Italia e si propone una piccola serie di medaglie in onore di Marcantonio Flaminio, si illustra la storia moderna della Chiesa locale ma anche la sua importanza culturale e sociale, e non solo nel contesto cittadino.
La situazione ottocentesca viene vista nel contesto regionale e puntualizzati i mutamenti politici e sociali; è spiegato assai bene perché Vittorio fosse così famoso nel settore serico.
In “Storia politica del Novecento”, si parla per la prima volta della “città del doppio” e di “Vittorio Veneto pieno compimento del Risorgimento”; a quel secolo e ai primi vent’anni del nuovo millennio si riferisce il saggio di economia corroborato da dati statistici. Si leggono le vicende del V Corpo d’Armata, una carrellata sul ricco panorama museale e un cenno sulla diffusione del nome Vittorio Veneto.
Vi sono anche novità importanti, come i restauri e le insperate testimonianze archeologiche per il campanile di San Giacomo di Veglia e la pieve di Bigonzo; i documenti antichi che riportano il nome Ceneda sono descritti e commentati in dettaglio. Particolari due relazioni d’architettura, “I castelli medievali” e “Gli edifici monumentali” con sintetiche schede su opere difensive e di grande pregio anche paesaggistico. L’arte offre novità tali da sperare in futuri approfondimenti: per il primo Cinquecento, le centrali idroelettriche della Val Lapisina e i rilievi novecenteschi poco noti. Anche la breve rassegna della stampa si spera sia foriera di ulteriori studi. Del tutto ignote erano le “Strutture militari austriache 1814-1866”, e per nulla messe in rilievo le vicende che legano Trieste e Vittorio Veneto, con le figure dei Serravallo; infine la consistente immigrazione dal Cadore, durata almeno otto secoli e basilare per la Città. Nuovi anche “Donne vittoriesi” dove per la prima volta s’indaga su questo particolare fenomeno e lo studio sulla demografia; ultima una carrellata sulle numerose leggende metropolitane. Infine le stringate schede su quei personaggi, di cui alcuni ignoti, che portarono ovunque il nome di Ceneda, Serravalle o Vittorio Veneto.
Del tutto pertinente l’abbondante iconografia (circa 800 immagini), che fornisce alcuni inediti e disegni preparati apposta. Le immagini sono sparse ovunque, ma parecchie sono raccolte in cinque inserti a colori: Ambiente e preistoria, Archeologia, Arte, Manifesti, Borghi.

Il Circolo Vittoriese di Ricerche Storiche qui affronta l’importante sfida di scrivere la Storia di Vittorio Veneto in tutte le sue espressioni, partendo dalla preistoria fino ai nostri giorni con ampia narrazione delle vicende del Novecento, nella convinzione
che pubblicazioni di storia locale come
questa siano indispensabili:
qui si trovano le radici culturali, sociali ed economiche di una Comunità. Nei suoi 85 capitoli l’opera fa emergere il profilo di una Città di considerevole prestigio, che ha partecipato alla storia internazionale.