Francesco Artico nacque a Sant’Anastasio il 28 dicembre 1911 da Pietro Artico (Piero Campanèr), discendente da una vecchia famiglia del luogo, e da Francesca Pavan, di Gainiga di Ceggia. Sant’Anastasio è una frazione del comune di Cessalto, in provincia di Treviso, incuneato tra i comuni di Ceggia e di Torre di Mosto, e separato dal comune di San Stino dal fiume Livenza, tutti in provincia di Venezia. Ebbe fin da giovane la passione per la lingua natia e la curiosità di approfondire lo studio delle parole che sentiva uscire dalla bocca dei suoi vecchi. Dopo aver conseguito la maturità classica, divenne maestro elementare e insegnò a Cessalto, a San Stino, a Torre di Mosto. Fu infine presso la direzione didattica di Ceggia come segretario. Si dedicò per tutta la vita anche alla musica, come maestro di pianoforte e come organista, fino alla sua scomparsa, avvenuta il 28 ottobre 1975.
Per qualche tempo collaborò al periodico universitario DoppioVì di Oderzo come autore di una originale e divertente rubrica intitolata Frégoe, «briciole» [di dialetto], e per molti anni pubblicò sul Bollettino parrocchiale di Ceggia Tornén un pas indrìo!, un’amena serie di raccontini in dialetto. Le due opere furono pubblicate singolarmente negli anni ’70 del Novecento. Nel 2014 è uscita la seconda edizione che comprende le due serie di scritti.