Descrizione
36 sono i ritratti e 45 i giorni, tra aprile e maggio del 2021, impiegati per eseguirli in un atelier improvvisato sotto il portico di casa.
Il tempo della realizzazione ha la sua importanza, perché mi consente di chiarire il carattere eccentrico del progetto. Eseguire una galleria di ritratti, senza interruzione e ripensamenti, per giustificarli solo nel loro insieme, mi solleva dalla presunzione di essere pittore. Volevo un guinness muscolare del 36 nel 45 per poterlo raccontare e poi disfarmene. Nascondere l’arma del delitto: pennelli, colori e cavalletto.
Il burattinaio è di per sé un ritrattista, è sempre a caccia di nasi, di sguardi e di profili. Il carattere di una testa di legno è fissato in una smorfia, in una sottolineatura fisiognomica. Allo stesso modo, in queste tele realizzate in periodo di lockdown su foto whatsapp che amiche e amici mi inviavano, il mio interesse era cogliere dei particolari sufficienti a identificarli. Non è il ritratto di Roberto o di Antonella ma di “un certo” Roberto, “una certa” Antonella.
Raccolte insieme, sono figure in movimento, coetanee perché nate nello stesso mese, legate tra di loro da aneddoti storie e pensieri, comprese le reazioni diverse che le persone ritratte hanno poi manifestato. Alla fine ce l’ho fatta. Ho messo via pennelli e quadri ancora freschi appena in tempo, prima che la tempesta di lanugine che dal pioppeto di là dal fiume si scatena ogni anno per annunciare i compleanni di famiglia, coprisse ogni tratto.
Questo libro esce in occasione del trentennale dell’Alpe Adria Puppet Festival che ospita a Gorizia le tele dal vivo. Le storie che nascono, non più dai burattini ma dai burattinai in posa, vogliono essere il mio omaggio al festival.
Ringrazio Lanfranco Lanza, ammiraglio, per i breafing telefonici quotidiani, Chiara, Francesca attrice attrezzista, Giulio turista e infine Nelso, musicista corniciaio, sempre pronto a sfornar telai e cornici. Le persone qui ritratte non lo sanno ma ho trascorso con loro molte ore in piacevole compagnia.
Via Marignana, primavera-estate 2021
Gigio Brunello
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