Descrizione
“La percezione – di più, la consapevolezza – che nella storia, nell’eccessiva accelerazione dei suoi ritmi, talora prevalga un tratto di malvagità, l’idea che la storia non sia sempre buona, è uno fra gli elementi distintivi della vittoriesità: una sorta di ritrosia verso la storia, la quale rende Vittorio Veneto, ad esempio, disallineata rispetto al sentimento del tempo, compulsivo e ossessionato, che accompagna e preme lo sviluppo della provincia di Treviso in epoca contemporanea”.
Questo volumetto trae spunto dalle conversazioni tra due interlocutori – come si dice in gergo: “distinti e distanti” – che condividono da lunga data una stima reciproca.
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