Descrizione
Un giorno di qualche anno fa Dino Buzzati mi disse le seguenti parole:
“Queste storie tu le devi scrivere, altrimenti, col passare del tempo, nessuno più ci crederà…”. Con Dino facevamo lunghe camminate sulle montagne di Cortina; gli raccontavo certi fatti strani di cui ero a conoscenza, eventi a prima vista quasi miracolosi, vicende di personaggi vissuti in altre stagioni nelle nostre vallate dolomitiche. Egli ne era affascinato, anzi realmente interessato.
Ecco come e perchè sono nati questi lavori – alcuni già apparsi sulla terza pagina de “Il Gazzettino” di Venezia – ed il libro dove li ho riuniti per comodità del lettore.
Dovevano essere (anzi lo erano già!) trenta: il tre ripetuto dieci volte mi sembra una cabala apprezzabile. Se non che, un sabato sull’imbrunire, scendendo tutto solo da Màndres ho incornato una signora. Non credo di averla mai vista prima di allora., anche se taluni tratti mi parvero familiari. Non ci furono convenevoli. Disse: “Quelle tre storie che sai non è ancora il momento…”. Sembrava conoscere tante cose. Aveva capelli biondi sotto la veletta, il corpo sinuoso come un andante di Mozart e lunghi guanti di raso nero. Non potevo contraddirla.
Sono certo che Dino Buzzati approverebbe queste storie, anche se sono “soltanto” ventisette.
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