Descrizione
LA RUA fu subito un capolavoro eccezionale dai suoi critici anglosassoni, scandinavi e francesi, paragonato ai “Dubliners” di Joyce e al “Viaggio al termine della notte” di Celine.
Il manoscritto del barbone Giovannino Penta, il vero “ultimo dei Penta”, affidato all’editore Dàuli, è un pretesto banale ma proficuo per lo scrittore che in questo si libera da ogni vincolo e può raccontare la storia di una famiglia media borghese vicentina sino all’atto finale della sua decadenza e annientamento.
L’umorismo, il sarcasmo spietato, la capacità di scavare nel sottosuolo sociale attraverso uno stile basso, umorale e corporale, mescolati a riflessioni sul destino o sulla presunta innocenza divina sono la qualità e i pregi che rendono questo romanzo al contempo leggero e profondo, comico e tragico.
Gian Dàuli crea per noi una delle rappresentazioni più nere, meno latine, della società paranoide che noi chiamiamo della crsi: la storia dell’ultimo dei Penta è così attuale da saperci ancora parlare.
Recensioni
Ancora non ci sono recensioni.