Descrizione
Nel raccontare se stesso e le sue avventurose vicissitudini, l’autore tratteggia il quadro storico-sociale di un’epoca segnata dall’avvento del Fascismo e della guerra. E lo fa con la dignità di chi, a guerra finita, ritorna in Patria con il peso della sconfitta.
Prigioniero in Francia, prima dei Tedeschi, il 9 settembre 1943, poi dei francesi, il 10 ottobre 1944, fugge da entrambi vivendo in clandestinità, fino all’agosto 1945, tre mesi dopo la fine del conflitto.
Riflessioni, sovente amare, sulle ricorrenti illusioni umane.
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