Sono tempi duri quelli che stiamo attraversando. La crisi, la guerra, i tanti problemi sociali e culturali di cui ogni giorno sentiamo parlare sconvolgono il mondo intero, non solo l’Italia. Il nostro Paese, però, è vittima di un’ulteriore piaga che sempre più frequentemente spezza la vita a persone innocenti e, spesso, troppo giovani. Gli infortuni e le morti sul posto di lavoro sono un’erbaccia che va estirpata prima che diventi infestante, prestando molta più attenzione al tema della sicurezza. Una sicurezza che manca, una sicurezza che troppe volte viene trascurata in nome del dio denaro, per risparmiare tempo e risorse. Ma come può questo valere più della vita umana?
A tal proposito oggi vogliamo parlarvi di un libro che vi toccherà l’anima.
La triste storia di Mattia (ma non è l’unico, purtroppo), 18enne venuto a mancare durante una normalissima giornata di alternanza scuola-lavoro, ha toccato tutti noi.
Nel dramma, il senso di vuoto e di sgomento dopo una notizia così tragica ha scaturito però qualcosa di bello: un libro, nato dalla penna di Guido Lorenzon, giornalista e un tempo docente di letteratura francese in diverse scuole superiori della nostra provincia, che ripercorre con l’immaginazione quelli che avrebbero potuto essere i pensieri, i sogni e il futuro di un giovane strappato così presto alla vita.
“Questo vuoto che si è creato a partire dai 18 anni del ragazzo mi ha toccato e commosso nel profondo – racconta l’autore – e mi ha portato a chiedermi ‘Quale sarebbe stato il resto della sua vita? Quali potrebbero essere stati i sogni di un giovane studente di oggi?’ e così, pur non conoscendo Mattia, ho voluto condividere l’emozione che lui mi ha portato in un volume di ‘fantasia’, che parte da una vicenda privata ma prosegue come invenzione, con l’obiettivo di raccontare i giovani d’oggi e il mondo del lavoro a Nordest”.
Ciao Mattia è tutto questo, oltre a un modo per onorare e ricordare le vittime innocenti che hanno perso la vita sul posto di lavoro.
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