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Salsicce fatte con la carne dei bambini. Nella Serenissima Repubblica accadeva anche questo

Salsicce fatte con la carne dei bambini. Nella Serenissima Repubblica accadeva anche questo

Crimini (atroci) e criminali (tagliati a tocchi) nella Venezia Serenissima: un libro di storia, che si legge come un noir. Splatter

Bernardina, la prima donna squartata a Venezia. Il frate senza testa, la dama Bianca (murata viva e divenuta uno spettro) a Collalto di Susegana. Il contadino che credeva di essere un lupo mannaro. O Biagio, il salsicciaio, che ammazzava i bambini per insaporire il suo guazzetto.

Pensate a delitti agghiaccianti e a punizioni altrettanto spietate, pensate a tradimenti, intrighi, violenze domestiche che si concludono con massacri, a streghe e nobili dame cattive che la matrigna di Cenerentola al confronto è una santa. Pensate che, sono storie vere, accadute negli ultimi due secoli di Serenissima repubblica veneziana. A due passi da noi. Pensate che i protagonisti, i criminali che hanno commesso delitti raccapriccianti, sono realmente esistiti. E hanno avuto la punizione atroce prevista per legge: per lo più lo squartamento e l’esposizione di pezzi del loro corpo qua e là, in angoli diversi della città.

Tutto questo mondo, tutte queste storie (neanche tanto minori: i nomi dei personaggi sono a volte altisonanti) sono raccolte nel volume ‘Storie di crimini e criminali della Serenissima’, appena pubblicato da Dario De Bastiani editore, grazie alla preziosa vena narrativa della storica Lara Pavanetto. In 22 brevi racconti, l’autrice riporta fatti rinvenuti in alcuni dei documenti dell’Archivio di Stato di Venezia. Con rigore storico, con un’ottimo capacità letteraria.

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